Penelope Soave e tonda come una sfera avvolta dalla passione (come una pianta dalla vitalba) si torceva attorno ai corpi crudi degli uomini L’istinto le penetrava nel fondo delle viscere Durante la creazione del mondo i dei diedero a Penelope la sorte di una brace salvifica perenne che spegnerà la sete con sete Cosa hai fatto, povero Ulisse? Perché sei andato ad arare il mare? | Пенелопа Мека и обла како топка цела зафатена од страст (како растение од повит) се виеше околу корави машки тела Нагонот ѝ влегуваше длабоко во утробата При создавањето на светот боговите ја одредија Пенелопа за постојано потулено жарче жедта да ја угасува со жед Што стори, црн Одисеј? Зошто почна да го ораш морето? |
Jovan Koteski (1932-2001) – poeta e giornalista macedone, appartenente alla cosidetta terza generazione di letterati macedoni (asseime a Petre M. Andreevski, Zhivko Chingo, Bogomil Gjuzel, ecc.).
Koteski, nato a Prisovjani, paese vicino a Struga, aveva un’infanzia segnata dall’assenza del padre, partito per lavorare in Slovachia. Fin da piccolo si dedicò alle lettere, e nel corso della vita pubblicò numerose raccolte di poesia che gli portarono diversi premi. Ebbe la possibilità di lavorare per la radio e di viaggiare in Francia, Italia, Polonia, Rumenia e Ungheria. Quando suo padre fu rinchiuso in carcere, nel 1948, a causa del possesso di una fotografia di Tito, Jovan fu arrestato e messo sotto sorveglianza da parte della polizia segreta del regime comunista. Questa sorveglianza durò per 42 anni e culminò con la reclusione – Koteski passò due anni in carcere, come prigioniero politico, accusato di aver cospirato l’indipendenza di Macedonia.
Koteski, nato a Prisovjani, paese vicino a Struga, aveva un’infanzia segnata dall’assenza del padre, partito per lavorare in Slovachia. Fin da piccolo si dedicò alle lettere, e nel corso della vita pubblicò numerose raccolte di poesia che gli portarono diversi premi. Ebbe la possibilità di lavorare per la radio e di viaggiare in Francia, Italia, Polonia, Rumenia e Ungheria. Quando suo padre fu rinchiuso in carcere, nel 1948, a causa del possesso di una fotografia di Tito, Jovan fu arrestato e messo sotto sorveglianza da parte della polizia segreta del regime comunista. Questa sorveglianza durò per 42 anni e culminò con la reclusione – Koteski passò due anni in carcere, come prigioniero politico, accusato di aver cospirato l’indipendenza di Macedonia.